Cultura da spazzatura

Potrei proporvi solo la foto, evitare il testo al post: lavorerei meno e avreste tante buone ragioni per commentare o meditare per conto vostro! Un commerciante barese, fermo al bar per un caffè, ha notato dei libri poggiati su altra spazzatura che fuoriuscivano dal grande contenitore apposito. Poiché è un libraio operativo a Bari, ha curiosato e ha scoperto (in pieno centro) che si trattava di una completa enciclopedia buttata via con nonchalance. Era in buono stato, l'ha tolta dal cassonetto e l'ha portata via, ha provveduto a pulirla e ha fatto circolare la voce che era disposto a regalarla a chiunque ne avesse bisogno. Già...questo è il punto: chi oggi ne avrebbe bisogno? Chi oggi ricorre all'opera, al testo da consultare quando con il web sia tutto a portata di...occhi? Alla fine l'opera è stata donata a una ragazzina quattordicenne e speriamo non riprenda la vecchia strada: quella della spazzatura. Ne parlavo in rete alcune settimane fa, qui sul blog, con un amico mente ci scambiavamo alcuni commenti. Se volessi cestinare, buttar via le enciclopedie che posseggo e che non consulto più da anni per ovvi motivi, occorrerebbe che venisse da me l'azienda con un furgone per ritirare decine e decine di testi ben conservati. A cominciare dalla Treccani per finire ad altre opere di editori diversi. A questi poi, se aggiungessimo tutto ciò che i miei figli mi hanno lasciato negli anni che studiavano ed erano a casa con noi, diverrei azionista della Azienda Municipalizzata del Comune di Bari che provvede alla raccolta dei rifiuti. Non voglio aggiungere altro, la questione è molto chiara: se siamo al punto di cestinare la cultura, di buttar via i libri cartacei e tutto ciò che riguarda il sapere, allora sia messi male veramente. Vi riporto un detto che imparai sin dalle scuole medie: "Le biblioteche non si costruiscono, si fanno!". Meditate gente, siamo già messi male per la scuola e per chi non continua gli studi, ecco perché c'è da preoccuparsi.

Commenti

Post popolari in questo blog

Resistenza

tragedia

il viaggio