L'anzia cresce

L'ansia cresce, la situazione bellica non mostra alcun segno che ci consoli o che ci permetta di ben sperare. I russi fuggono, i russi abbandonano zone occupate, Zelensky ogni giorno vanta le avanzate dei suoi e le riconquiste delle aree occupate. Sembrava, dopo il colpaccio al grande ponte che unisce la Crimea alla Russia, che la pressione portasse Putin all'apertura di negoziati per terminare questa orrenda e subdola guerra. Molti hanno temuto in questi ultimi giorni che mettesse mano alle sue bombe nucleari, abbiamo vissuto con la paura che il vaso fosse per traboccare e invece, il Vlad è passato dopo due mesi, a Kiev: ha ripreso a bombardare la capitale e ancora un'ora fa, ha lanciato altre grosse bombe sulla grande città. Ecco, altro che nucleare, perché scatenare un conflitto di grande portata quando c'è da lavorare sodo contro centri abitati? Non si tenta più di colpire le truppe, del resto la guerra prevedeva un tempo, due eserciti contrapposti e pronti a battersi. Adesso siamo passati ai colpi ferali verso le abitazioni, verso i palazzi cittadini e qui i morti sono solo civili e tanti, con tantissimi feriti. Putin non scatenerà mai una guerra mondiale con l'uso del nucleare, se accadesse sarebbe emarginato definitivamente tra quei "quattro gatti" che resterebbero ancora in vita per battersi alla pari. Invece passando a colpire civili e abitazioni, i suoi eserciti non sono in prima linea, i suoi civili sono tranquilli sul suolo russo e gli ucraini dovranno fronteggiare attacchi perentori e mortali alle città più grandi e più popolose. Che facciamo? Continuiamo all'infinito così fino a quando non si stancano? Gli USA cominciassero a riflettere su questa nuova ondata di fuoco con bombe sui civili e cominciassero a sciogliere tutti quei nodi che li legano all'Ucraina, alla Nato e all'Europa. Così, anche senza nucleare, non si può andare avanti. Ora basta, siamo a un punto che non credo sia sopportabile, se continuano in questo modo violento.

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