Sono ragazzi

In Missouri (USA), una sparatoria in un liceo di Saint Louis, ha procurato tre morti e alcuni feriti. L'assalitore ex studente della scuola è stato ucciso, dopo aver ammazzato due persone, dalla polizia immediatamente intervenuta sul posto. "Una violenza senza senso" ha commentato la "Casa Bianca" e indi poscia è partita la solita lagna: "Dobbiamo fermare questo dilagante uso delle armi!". AhAhAhAhAhAh!!!!! Scusatemi, ci sono i morti di mezzo e la risata mi è scappata! "Ma come? Volete che ammazzino con un senso? Piangete lacrime di coccodrillo per l'eccessivo e facile uso delle armi, ben sapendo che siete ostaggi delle grandi lobbies degli armaioli?". Siamo alla boutade governativa, e se non prestiamo attenzione a casa nostra, sarà solo questione di tempo e senza avere il fiato sul collo degli armaioli italiani, accadrà anche a noi ciò che l'America vive da molto tempo: questa dannata sindrome assassina...senza senso o con il senso! A Rovigo, nell'Istituto Tecnico "Viola Marchesini", uno studente della prima classe alla fine della lezione, non si sa se con altri suoi compagni, ha esploso colpi di pistola ad aria compressa, colpendo l'insegnate due volte: ad un occhio e alla testa. Uno dei ragazzi ha filmato tutto e il web ha fatto il resto, ovvero, diffuso ovunque e a portata di tutti. "So' ragazzi...", beh saranno anche ragazzi, la pistola sarà pure ad aria compressa, ma le ferite sono evidenti, la polizia ha chiamato i genitori e la preside ha dovuto sospendere gli implicati nella bravata: infatti molti hanno preso tutto ciò per un semplice gioco. "So' ragazzi...", ma i pallini esplosi con forza grazie all'aria compressa, fanno un male cane e se beccano un occhio (come in questo caso) altro che, sono come proiettili veri. La scuola è in subbuglio, vedere all'opera ragazzi giovanissimi non in grado e non consapevoli di cosa stessero combinando, significa ammettere di aver fallito, di aver sprecato tempo con loro! Vedremo quali saranno gli sviluppi dopo le indagini, tuttavia smettiamola con la storia del gioco e del "So' ragazzi...". Così si inizia, e poi...

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