Il danno e la beffa

Il generale dell'Interpol Jurgen Stock, tempo fa aveva avanzato la possibilità che gli ingenti carichi di armi fornite all'Ucraina da parte degli alleati, avrebbero creato un pericoloso traffico parallelo da parte della mafia di quel paese. Aveva visto giusto a suo tempo, ma del resto gli invii non potevano essere fermati e le armi comunque dovevano raggiungere il paese invaso dai russi. Oggi quella previsione, quel sospetto, è una dura realtà e sta accadendo, grazie a una rete molto fitta tessuta da ucraini con la complicità di bande mafiose moldave e rumene. I servizi segreti dei vari paesi, dopo la denuncia del generale Stock, hanno allargato le loro minuziose indagini e purtroppo, oltre ad aver raccolto molti indizi circa i carichi che si "smarriscono in un buco nero", tanto sia fitto e rigoroso il traffico, ammettono che i destinatari siano Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia. Ovvero, paesi del nord Europa dove la malavita è fortemente interessata a munirsi di armi. Tutto nasce in seno al potente gruppo mafioso dei "Bandidos MC" che opera nelle più grandi città della Ucraina. Le vie sono terrestri e marine, quindi con una certa libertà si esportano illegalmente massicce forniture militari. Questo avviene per gli imponenti eseguiti in dieci mesi circa di guerra, con la impavida complicità di governi e politici che coprono gli oscuri traffici. Questo è un altro lato oscura della maledetta guerra: in Finlandia hanno già bloccato qualche arrivo, spero che si faccia dappertutto in Europa e resti viva la speranza di fermare questa grande macchina che procura morte e distruzioni. Ieri la Russia, tanto per mettere il capello sul posto "occupato", ha spedito un centinaio di missili su quasi tutto il territorio martoriato. La guerra deve cessare, ma occhio alle armi che saranno ancora in giro: il traffico illecito non smetterà facilmente e sarà molto danaroso per i mafiosi, se i flussi non vengono bloccati.

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