il rifiuto

Chi rifiuta di tener conto dell'esperienza degli altri dà prova di un’indipendenza mal compresa. Del resto, che lo riconosca o meno, non può non tenerne conto. Che cosa fa un romanziere, un poeta, un filosofo? Vive la propria vita e scrive in seguito un'opera che, in generale, è un riflesso delle proprie esperienze. È un'eredità che egli lascia agli esseri umani, e questi se ne nutrono. È così che noi siamo continuamente sollecitati e influenzati dalle esperienze degli altri. Che quelle esperienze siano felici o infelici, noi veniamo influenzati, le assorbiamo inconsciamente o consapevolmente come esperienze da fare nella nostra stessa vita e agiamo in base a esse. Ecco perché è una fortuna che certi libri siano stati scritti da esseri che hanno vissuto una vita superiore di saggezza, di amore, di bontà e di purezza. È una fortuna che ci siano delle eredità di cui possiamo veramente beneficiare.*

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